

L’acqua marina è una delle risorse più abbondanti sulla Terra e rappresenta, quindi, un’immensa potenziale fonte di acqua e di idrogeno.
Una “potenziale” enorme fonte
Questo è particolarmente vero per il nostro Paese, che con i suoi circa 8000 km di coste ha nell’acqua marina una risorsa disponibile in situ. Tuttavia, sebbene attualmente siano stati fatti numerosi progressi per riuscire a produrre in modo più efficiente questo elemento dall’acqua dolce, farlo con l’acqua salata è una sfida ancora aperta!
Tecnologie attuali non adatte, nuove tecnologie al vaglio
Le attuali tecnologie disponibili non sono adatte all’impiego di acqua marina a causa dei danni che il sale può causare agli impianti. Oggi, a seguito degli sforzi di ricerca condotti dall’Università di Stanford, si è compiuto un notevole passo avanti nell’utilizzo dell’acqua di mare per la produzione di idrogeno verde.
Grazie a questa ricerca è possibile separare idrogeno e ossigeno a partire da acqua salata mediante l’uso dell’elettricità, utilizzando elettrodi rivestiti da solfuro di nichel, una sostanza in grado di resistere all’azione corrosiva dell’acqua di mare. Tale risultato non solo rappresenta un importante passo avanti verso la riduzione della dipendenza dalle risorse idriche dolci, ma promette anche sviluppi significativi per l’intero settore dell’energia rinnovabile!
Funzionamento a livello fisico
Dal punto di vista fisico si tratta di un processo piuttosto semplice: basta immergere nell’acqua due elettrodi e far passare al loro interno la corrente elettrica. Le molecole di acqua si scinderanno in idrogeno e ossigeno per elettrolisi: il primo si raccoglierà attorno all’elettrodo negativo (catodo), il secondo attorno all’elettrodo positivo (anodo).
Per funzionare in maniera efficiente e a basse tensioni è però necessario che i due elettrodi siano fatti di platino o iridio, materiali preziosi che nel corso del processo si consumano e devono essere sostituiti. Questo rende il processo costoso e poco interessante dal punto di vista industriale.
Hongjie Dai e i suoi colleghi sarebbero invece riusciti ad ottenere idrogeno per elettrolisi a basso voltaggio utilizzando elettrodi in nichel e ferro, materiali a basso costo e facilmente reperibili. Il processo sarebbe così efficiente da funzionare addirittura con la sola corrente di una pila stilo. Il principio fisico sul quale si fonda, però, non è stato ancora compreso a pieno e quindi necessita di ulteriori studi ed approfondimenti. Ad ogni modo si tratta, molto probabilmente, di un notevole progresso nello sviluppo di fonti di energia rinnovabili!