Occhio composto degli insetti
L’occhio composto è sicuramente una delle caratteristiche distintive degli insetti (classe Insecta). Esso rappresenta il principali organo di senso adibito alla percezione delle immagini (fotorecettore).
L’occhio composto è sicuramente una delle caratteristiche distintive degli insetti (classe Insecta). Esso rappresenta il principali organo di senso adibito alla percezione delle immagini (fotorecettore).
Il tasso europeo (Meles meles), detto anche “tasso comune”, è un mammifero placentato appartenente alla famiglia dei mustelidi, diffuso in gran parte del nostro territorio.
I dik dik, almeno in zoologia, non sono il gruppo musicale italiano formato nel 1965*, ma delle piccole antilopi appartenenti al genere Madoqua.
Con metamorfosi si intende tutta la serie di trasformazioni fisiologiche e morfologiche che vari animali subiscono (dopo lo sviluppo embrionale) per raggiungere lo stadio adulto.
In greco “archanios” significa “antico” e, in effetti, gli archei o archeobatteri (Archaea o Archaeobacteria) sono con estrema probabilità i microrganismi più antichi oggi osservabili sulla Terra.
La zanzara tigre (Aedes albopictus) è un dittero appartenente alla famiglia dei culicidi (le zanzare). Questa famiglia comprende circa 3540 specie, quasi tutte ematofaghe (animali zoofagi che si nutrono del sangue di animali vertebrati).
Le stelle marine (classe Asteroidea) sono probabilmente, insieme ai ricci di mare (classe Echinodea), gli animali marini appartenente al phylum degli echinodermi più noti.
Il licaone (Lycaon pictus) è di sicuro il canide più caratteristico del continente africano. Questo animale vive in diverse zone a sud del Sahara, in ambienti di savana o boscaglia aperta.
L’ape legnaiola (Xylocopa violacea), spesso identificata erroneamente come un “calabrone nero”, è un imenottero della famiglia degli apidi (la stessa dell’ape mellifera), che si nutre del nettare dei fiori e conduce una vita solitaria (non è un apide sociale).
In genere è risaputo che alcuni animali, come ad esempio cani e gatti, hanno una visione notturna (scarsa luminosità) migliore rispetto alla nostra. Tuttavia non sempre si conosce il perché di questa maggiore “sensibilità visiva”.