

Si è conclusa la spedizione in Groenlandia da parte di alcuni collaboratori della Fondazione e, oltre a constatare temperature alte e smog nell’aria, ne è scaturita anche un’indagine sociale.
Inaspettati riscontri
Al di là della conferma della rapida fusione dei ghiacciai dell’isola e, quindi, dell’immissione nel mare di alte quantità di acqua dolce, che tra non molto potrebbero rallentare e poi bloccare la Corrente del Golfo, la spedizione, guidata dall’Ing. Giorgio Meroni, ha verificato un forte inquinamento atmosferico e un’inaspettata urbanizzazione.
Il report scientifico della spedizione di studio verrà esposto nel prossimo futuro presso il Dipartimento di Chimica de La Sapienza. Tuttavia, tralasciandola questione prettamente scientifica (ambientale e climatica), si sono constatate anche situazioni “inaspettate”.
Giorgio Meroni: “Nonostante le latitudini, abbiamo riscontrato temperature fino a 15 gradi. Roba da maniche corte! Abbiamo constatato che in molte zone c’è completa mancanza di ghiaccio. Sono conseguenze evidenti del surriscaldamento globale. Inoltre nelle cittadine e nei villaggi abbiamo rivelato concentrazioni di polveri sottili doppie rispetto ai limiti massimi tollerati, ad esempio, in Lombardia. Si avvertivano a naso. La causa? I forni inceneritori per smaltire i rifiuti e i vari cantieri edili nei centri abitati della Groenlandia. Ci sono gru/escavatori ovunque e stanno sorgendo interi nuovi quartieri! “
Indagine sociale
Continua Giorgio Meroni: “Tra i tanti aspetti che abbiamo appreso, siamo rimasti sconcertati dall’elevato tasso di suicidi e di alcolismo. Probabilmente dipesi, almeno in parte, dal buio del lungo inverno artico. Abbiamo pure notato molte persone claudicanti, ben oltre la normale media. Forse per questioni genetiche di consanguineità. “